Reflusso gastroesofageo e rigurgito

Per reflusso gastroesofageo si intende il ritorno di materiale alimentare e di succo gastrico dallo stomaco in esofago, ossia il passaggio involontario di materiale gastrico nell'esofago. Si tratta di un fenomeno comune in età pediatrica e soprattutto nei lattanti (con rigurgiti di latte o pappe).

Reflusso gastroesofageo e rigurgito
Per reflusso gastroesofageo si intende il ritorno di materiale alimentare e di succo gastrico dallo stomaco in esofago, ossia il passaggio involontario di materiale gastrico nell'esofago. Si tratta di un fenomeno comune in età pediatrica e soprattutto nei lattanti (con rigurgiti di latte o pappe). Il rigurgito nel lattante viene vissuto come un problema clinico importante da molte famiglie che richiedono frequenti (spesso non necessarie) consultazioni pediatriche.Occorre tuttavia sottolineare che, se il lattante è in salute e cresce regolarmente, i genitori non devono preoccuparsi, anche perché nel lattante esiste una graduale maturazione della motilità dell'esofago e dello stomaco che si completa intorno alla fine del primo anno di vita. I rigurgiti saranno molto meno accentuati intorno al settimo mese di vita e si ridurranno ulteriormente nel secondo anno di vita. Quando ai vomiti ed ai rigurgiti si associa uno scarso accrescimento del bambino, è necessario consultarsi con il pediatra e intraprendere una terapia di tipo dietetico, posturale e farmacologico al fine di ridurre il reflusso gastroesofageo, migliorando così l'introito calorico.

Cause
L'esofago ha il compito di trasportare il cibo ingerito dalla bocca allo stomaco; è separato da quest'ultimo dallo "sfintere esofageo inferiore", un anello muscolare della parete esofagea che normalmente si chiude quando lo stomaco, ripieno di cibo, si contrae. Se questo anello non si chiude, o non completamente, si determina un ritorno all'indietro, quindi verso l'esofago, del cibo ingerito, ossia il reflusso.

Sintomi
Si distinguono diversi gradi di reflusso. Per le forme più modeste, che rappresentano la maggior parte dei casi, i sintomi sono rappresentati da continui rigurgiti che in genere non interferiscono con l'incremento di peso del bambino. Tali forme non hanno bisogno di alcun trattamento e si risolvono spontaneamente, verso il settimo mese di vita con l'assunzione di pasti solidi e con la postura verticale. In altre forme, poco frequenti, il rigurgito è così abbondante e frequente da interferire con un normale accrescimento e dare erosione alla parte finale dell'esofago con esofagite e dolori legati ad essa: si tratta allora di un reflusso gastroesofageo patologico.

Diagnosi
La pH-metria delle 24 ore è l'esame di scelta per la determinazione del reflusso gastroesofageo. Questo esame consente la registrazione, per un periodo di 24 ore, del numero di episodi di reflusso, della loro eventuale correlazione con la posizione del bambino e con l'assunzione del cibo. Non prevede anestesia generale e non espone i bambini a radiazioni. In caso di manifestazione di reflusso gastroesofageo con sintomi atipici la pH-metria delle 24 ore è senza dubbio l'indagine di scelta che, oltre a determinare l'entità e le caratteristiche del disturbo, in alcuni casi è in grado di documentare un nesso temporale tra il sintomo ed il reflusso stesso.

Cosa fare
Se il neonato rigurgita non c'è alcuna giustificazione alla sospensione del latte materno: in questa condizione si raccomanda di migliorare la tecnica di allattamento, evitando l'assunzione del latte in modo vorace e rapidi cambiamenti di posizione del piccolo per esempio, durante il cambio del pannolino che viene suggerito prima delle poppate. Nel caso il neonato venga alimentato con latte artificiale consultarsi con il proprio pediatra sul da farsi. In ogni caso non è necessario cambiargli il tipo di latte, poiché il rigurgito del lattante non dipende da allergie alimentari.

Per facilitare la digestione, poi, ed evitare il rigurgito, è bene sollevare il materasso su cui dorme il bambino circa 25-30 gradi sul piano orizzontale in modo che il tronco stia in alto, avendo cura che il piccolo rimanga in questa posizione ed evitando che scivoli in basso. Questa posizione facilita, per effetto di gravità, la riduzione della quantità di contenuto gastrico che tende a refluire in esofago.

Se i disturbi sono di maggiore gravità, se provocano importanti limitazioni di carattere alimentare o sociale, se le ricadute sono frequenti o ravvicinate è opportuno consultare il pediatra che sorveglierà il bambino. Se il pediatra sospetta la malattia da reflusso gastroesofageo consiglierà un trattamento farmacologico e un programma di diagnostica strumentale. Tutti i farmaci che bloccano la produzione dell'acido nello stomaco sono utili per il trattamento della malattia da reflusso. Quando si soffre di episodi di reflusso occasionali e di lieve entità, può essere sufficiente l'uso regolare di farmaci antiacidi reperibili in farmacia anche senza ricetta medica, ma per i quali è sempre bene avere indicazioni dal medico circa le dosi e le modalità di assunzione.