Campus NienteMale: futuri medici a scuola di dolore

Giornali piegati sopra un laptop aperto
  • Published: 17 nov 2015

CAMPUS NIENTEMALE: FUTURI MEDICI “A SCUOLA DI DOLORE” PER CONDIVIDERE UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE AL PROBLEMA, CHE VALORIZZI IL RAPPORTO COL PAZIENTE

Si è appena concluso il Campus formativo targato Angelini, dedicato per la prima volta a giovani medici afferenti a diverse scuole di specializzazione italiane. Tra gli spunti emersi: la necessità di impostare terapie personalizzate contro il dolore, l’importanza di arrivare a un modus operandi comune alle diverse specialità, la capacità di fare squadra nell’ottica di un percorso di cura integrato. Una sessione speciale dedicata alla comunicazione medico–paziente ha visto la partecipazione straordinaria di Dario Vergassola.

Firenze, 16 novembre 2015– Poco presente nei programmi dei corsi di laurea, così come nell’ambito delle scuole di specializzazione, laterapia del doloreè un argomento su cui i medici del futuro rischiano di essere impreparati. Proprio per confrontarsi su reali casi clinici, prendere in esame le diverse forme di dolore e condividere spunti di riflessione utili alla definizione di un approccio comune al paziente che soffre, il13 e 14 novembre, presso l’Hilton Florence Metropole Hotel a Firenze, oltre80 studenti, provenienti da45 scuole di specializzazione di tutt’Italia, si sono incontrati nell’ambito del Campus NienteMale2015. L’evento, promosso da Angelini, ha visto gli specializzandi impegnati in un percorso formativo che ha posto fortemente l’accento sulla multidisciplinarietà: il dolore infatti è un tema trasversale ai diversi ambiti della medicina e, per questo motivo, Campus NienteMale ha coinvolto specializzandi in Anestesia e Rianimazione, Emergenza Urgenza, Oncologia, Ortopedia e Reumatologia.

“Durante questa due giorni abbiamo assistito a una positiva ‘contaminazione’ tra competenze mediche eterogenee”, ha dichiarato Gian Franco Gensini, Direttore del Campus e Professore di Medicina Interna all’Università di Firenze. “Per i diversi specialisti, infatti, è cruciale pervenire a un approccio comune al paziente con dolore, oltre alla capacità di fare squadra, nell’ottica di un percorso di cura integrato, evitando sovrapposizioni e interazioni tra farmaci. Altro aspetto su cui si è lavorato è la medicina personalizzata, perché il trattamento di ogni malattia, e quello del dolore in primis, è una questione individuale. Come ha ribadito anche Barack Obama in merito alla Precision Medicine Initiative, oggi è sempre più necessario saper fornire un’assistenza ‘su misura’, dando al paziente giusto il giusto farmaco, nella giusta dose, al momento giusto. E la terapia può essere tailor-made solo se il clinico sa andare oltre gli aspetti clinici, tenendo in considerazione anche componenti psicologiche e valori religiosi del singolo paziente. Questo tipo di rispetto è la premessa per un’alleanza terapeutica davvero efficace”.

“La scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione ha nel core curriculum l’insegnamento della terapia del dolore”, ha evidenziato Guido Fanelli, membro del board scientifico di Campus NienteMale e Ordinario di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica all’Università di Parma. “Grazie a questa importante iniziativa formativa, è stato possibile sensibilizzare studenti provenienti da altre scuole di specializzazione alla complessa problematica della sofferenza, che sarà una delle più frequenti nella loro pratica clinica quotidiana. In tema di formazione, occorre ricordare che sono attivi i master sulla terapia del dolore. A Parma, in particolare, abbiamo costituito la Scuola di Alta Formazione in Terapia del Dolore (TdD) e Cure Palliative (CP) con 4 master attualmente in corso: uno di TdD per medici, uno di CP per medici, uno di TdD e CP per infermieri e uno di TdD e CP per psicologi”.

Secondo la consueta formula di Campus, gli specializzandi sono stati chiamati a lavorare in 6 gruppi interdisciplinari e hanno dovuto cimentarsi nella soluzione di 3 casi clinici focalizzati su tipologie dolorose di differente natura. L’evento ha inoltre visto la partecipazione di molti dei Direttori delle 45 scuole di specializzazione, che si sono confrontati sull’evidence based medicinee sulle progettualità, in vista dell’edizione 2016 del Campus. Una sessione speciale dedicata al rapporto medico–paziente ha visto la partecipazione dell’attore Dario Vergassola, che ha coinvolto attivamente gli studenti nel dibattito.

Campus Angelini è un evento unico nel suo genere, perché rappresenta un momento di incontro e scambio tra i medici del futuro”, ha commentato Fabio De Luca, Chief Commercial Officer di Angelini. “Il Campus è un format nato 12 anni fa; ha sempre avuto un focus monodisciplinare in modo da favorire la focalizzazione di un tema specifico. Quest’anno abbiamo voluto innovare, mantenendo il focus su una sola tematica, ma provando ad ampliarne il respiro con un coinvolgimento multidisciplinare. Grazie alla partecipazione delle scuole di Anestesia e Rianimazione, Emergenza Urgenza, Oncologia, Ortopedia e Reumatologia, il dolore è stato affrontato da più prospettive, proprio perché si tratta di un problema trasversale alle diverse specialità mediche. Il Campus si inserisce nell’ambito di un insieme di progettualità che Angelini sta portando avanti da anni, con l’obiettivo di migliorare concretamente l’approccio diagnostico-terapeutico al dolore”.

Campus Angelini è l'evento congressuale targato Angelini che rappresenta il punto di incontro tra mondo scientifico e azienda, impegnati insieme con un obiettivo comune: la formazione degli specializzandi, i medici del futuro, protagonisti dell'evento.
Si tratta di una due-giorni di formazione durante la quale specializzandi provenienti dalle Scuole di Specializzazione attive in Italia e coordinati da direttori e tutor, affrontano le problematiche legate alla professione medica secondo un modello aggregativo non convenzionale, caratterizzato da forte interattività.
Il primo Campus Angelini risale al 2003 ed è stato organizzato in ginecologia. Da allora questo spazio libero di formazione e lavoro rivolto ai giovani specializzandi, grazie ai responsabili scientifici ed ai direttori delle scuole, si è esteso ad altre aree di specializzazione.