Mal di testa e stress

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Una sensazione dolorosa alla testa, in particolare alla volta cranica, insorge all'improvviso. È arrivato il mal di testa! Ognuno di noi ha certamente avuto occasione di sperimentare, almeno una volta nella vita, una crisi dovuta a ragioni diverse. È uno dei disturbi più frequenti e fastidiosi e colpisce soprattutto le donne. A scatenarlo possono essere un semplice affaticamento o una tensione, lo stress o una cattiva alimentazione, l'insonnia, il fumo o l'aria "viziata". Si possono distinguere vari tipi di cefalee tra cui l'emicrania e la cefalea muscolo-tensiva o a grappolo.

Il mal di testa può compromettere in molti modi la qualità della vita sociale e professionale, soprattutto quando diventa malattia. Per questo è necessario prevenirlo con alcune regole pratiche che possono essere utili per evitare o diminuire la frequenza degli episodi. Imparare a riconoscere le circostanze in cui arriva e individuare anche i sintomi più banali con cui si manifesta significa poter intervenire in tempo con i rimedi adatti.

Il mal di testa è un'esperienza comune alla maggior parte delle persone.

La cefalea di tipo tensivo è certamente la cefalea più diffusa. La prevalenza media mondiale della cefalea tensiva è pari al 42% circa. Colpisce prevalentemente il sesso femminile con una insorgenza solitamente intorno ai 30 anni.

Un'altra cefalea molto conosciuta è l'emicrania, un tempo chiamata "comune" proprio per la sua grande diffusione. Secondo stime recenti tratta del terzo disturbo più comune nel mondo; in termini epidemiologici, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta una prevalenza del 15% a livello globale. Numeri ancor più significativi sembrano interessare l’Italia: si stima una prevalenza compresa in un range che va dal 24,7% al 42,9% della popolazione e che riguarda prevalentemente le donne in un rapporto donna/uomo pari a 3:1

La malattia si manifesta precocemente nel corso della vita, di solito nel periodo adolescenziale. Sebbene non completamente chiarite, le cause dell'emicrania sono soprattutto di ordine genetico: il disturbo si presenta spesso in molti membri di una stessa famiglia, anche se si presenta con frequenze diverse: c'è chi ha pochi "attacchi" all'anno e chi invece ha diversi episodi a settimana.

Come e perché arriva
Il dolore avvertito alla testa durante un attacco di cefalea può essere causato da meccanismi diversi. I principali fra questi sono:

  • distensione, trazione o dilatazione dei vasi sanguigni (arterie e vene) intra o extra cranici
  • compressione, trazione o infiammazione dei nervi cranici
  • infiammazione, contrattura o compressione dei muscoli extracranici e cervicali
  • infiammazione delle meningi.

Il disturbo vasomotorio è tipico dell'emicrania e della cefalea a grappolo, due forme di mal di testa molto diverse che hanno però in comune il meccanismo che fa scaturire il dolore. In entrambi i casi, infatti, l'insorgere del dolore ha origine vascolare e dipende dall'alternanza di vasocostrizione e vasodilatazione dei vasi sanguigni cerebrali. Questi prima si contraggono e poi si dilatano provocando il dolore.

La tensione muscolare è invece caratteristica della cefalea tensiva, originata dalla protratta contrazione dei muscoli di testa, collo e spalle. Nel 50% dei casi il mal di testa è dovuto ad una situazione di stress. Studi recenti hanno confermato che spesso la patologia è associata a eventi molto negativi come un abuso sessuale o fisico o un dolore molto profondo. Altre cause di inizio sono alcune situazioni ormonali.

Negli ultimi anni, studi suggeriscono che anche la vitamina D giochi un ruolo importante. Secondo uno studio condotto presso l'University Hospital of North Norway di Tromsø (Norvegia) nelle zone dove l'irraggiamento solare è scarso e il rischio per la popolazione di essere interessata da condizioni di carenza o insufficienza di vitamina D è più elevato, il mal di testa si presenta più spesso. Analizzando oltre 11.600 cittadini adulti norvegesi, i ricercatori hanno verificato che chi presentava concentrazioni ematiche di vitamina D più basse era esposto a un rischio superiore del 20% di sviluppare mal di testa di tipo non emicranico. Tuttavia, prima di trarre conclusioni definitive riguardo al ruolo della vitamina D nel mal di testa, tuttavia, vanno condotti ulteriori studi mirati.

L'ereditarietà, soprattutto quando materna, è considerata uno dei principali fattori predisponenti del mal di testa. Lo stress, sia emotivo che fisico, invece, rappresenta uno dei più importanti fattori scatenanti dell'emicrania. In questo caso, a differenza di quanto si verifica per la cefalea tensiva, gli attacchi di mal di testa si manifestano quando la situazione stressante che li ha provocati è ormai terminata. L'ansia e la depressione possono aggravare il mal di testa così come le emozioni negative e i disordini dell'umore possono creare un terreno adatto allo sviluppo della malattia.

Anche il cibo può funzionare da fattore scatenante. Abitudini alimentari scorrette possono, infatti, favorire gli attacchi di emicrania. Anche i cibi dalla digestione particolarmente complessa (cioccolato, insaccati, formaggi stagionati) possono favorire l’insorgere del disturbo, così come l’eccessivo uso di alcol. Esistono anche alimenti in cui sono presenti sostanze che danno inizio a un meccanismo neurovascolare che innesca il mal di testa. Tra questi si segnalano: dadi da brodo, cibi orientali contenenti glutammato di sodio, cibi fritti o conservati, sardine, aringhe in salamoia, tonno, selvaggina, arance, noci, nocciole. Stesso effetto hanno anche il digiuno e le diete troppo drastiche.

Esistono anche numerosi fattori di natura ambientale che possono scatenare o aggravare le crisi di cefalea nei soggetti predisposti. Se si hanno naso e orecchie "sensibili" è opportuno cercare di evitare i rumori e gli odori troppo intensi. Un effetto analogo può avere la luce troppo forte, soprattutto quando fissata a lungo. Anche la qualità dell'aria in alta quota può causare mal di testa. Con l'altitudine, infatti, l'aria diventa più rarefatta e può provocare mal di testa, vertigini e nausea. Per evitare questo sgradevole effetto da altura basta salire in modo graduale e fermarsi spesso durante il percorso per consentire all'organismo di adattarsi un po' alla volta al cambiamento di altitudine. Un effetto lo si vede durante i viaggi in aereo, dove anche la pressurizzazione delle cabine e il cambio di fuso orario possono influire. Meglio in questi casi dormire un po’ durante e il volo e non appesantirsi con il cibo. Tra i fattori ambientali che più influiscono sulla comparsa del mal di testa troviamo il clima e l'inquinamento atmosferico.

La cefalea colpisce più frequentemente le donne che gli uomini in particolare nelle forme più comuni: emicrania e cefalea tensiva. Nel periodo della prima infanzia maschi e femmine sono ugualmente colpiti dal mal di testa, anzi, i maschi iniziano a soffrirne prima. La prima mestruazione coincide con i primi fenomeni emicranici diffusi: da questo momento in poi la cefalea diventa un fenomeno in prevalenza femminile, con andamento ciclico in funzione delle varie fasi ormonali e del ciclo mestruale, e con una persistenza maggiore nel tempo che non per gli uomini.

Durante il ciclo mestruale

Il 90% degli attacchi di mal di testa si verifica in un intervallo di tempo compreso tra due giorni prima dell'inizio delle mestruazioni e l'ultimo giorno del ciclo e di norma sono di tipo emicranico. Ma chi soffre spesso di cefalea, o è in qualche modo predisposto a questo tipo di disturbo, può risultare più vulnerabile durante "quei giorni". È perciò importante riuscire a identificare con chiarezza i "propri" fattori scatenanti fra quelli elencati sopra (per esempio fumo, stress, ansia) e agire di conseguenza, se necessario con l’aiuto di analgesici.

In gravidanza

La gravidanza è la più efficace terapia anti-mal di testa nella donna. Nel 70% dei casi, infatti, le crisi di cefalea si riducono o scompaiono del tutto durante i mesi di gestazione, grazie al venir meno delle variazioni ormonali del ciclo mestruale e all’aumento del livello di estrogeni. Tuttavia, si può anche verificare la situazione contraria, con un peggioramento durante i mesi di gravidanza e, in alcuni casi, la manifestazione di emicrania con aura.
Il trattamento farmacologico del mal di testa durante la gravidanza deve necessariamente essere più scrupoloso. Si dovrebbe cercare di eliminare l'uso di farmaci, se invece il dolore risulta insopportabile è sempre necessario consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco.

Nella terza età

In genere, con il passare dell'età, il mal di testa femminile si va affievolendo, in particolare per quelle donne che sperimentano crisi emicraniche prevalentemente in coincidenza con il proprio ciclo mestruale.
In casi più rari, però, con l'arrivo della menopausa gli attacchi di cefalea possono diventare più acuti e ricorrenti. Ciò può essere dovuto alle cure a base di estrogeni intraprese per contrastare gli effetti della menopausa. La scelta del tipo di terapia è strettamente individuale e da valutare attentamente insieme al proprio medico.

Il mal di testa nei bambini

Il mal di testa è un disturbo molto diffuso nei bambini. Secondo alcuni studi, circa il 30% dei bambini in età scolare soffre di qualche forma di mal di testa che può essere il segnale concreto di un disagio interiore. È importante non sottovalutarlo e rivolgersi con serenità al medico non appena compaiono i primi sintomi.

I bambini più soggetti al mal di testa sono quelli che hanno un genitore che ne soffre. Molto spesso il mal di testa nei più piccoli è dovuto ad ansia o stress dovuti a problemi scolastici, tensioni familiari, bruschi cambiamenti o la scarsa attenzione da parte degli adulti. In questi casi è sintomo di qualche disagio emotivo.

La causa può anche essere ricercata nell'alimentazione, in sforzi fisici troppo intensi, sonno irregolare, inquinamento dell'aria o cambiamenti di clima.

I disturbi più frequenti

I bambini possono soffrire di mal di testa cronici o acuti che possono derivare da:

  • infezioni: è il caso della banale influenza, della sinusite o della meningite
  • traumi: dovuti a cadute o piccoli infortuni alla testa
  • problemi a denti e mandibole
  • problemi agli occhi, per esempio una miopia.

Le cefalee più frequentemente accusate dai bambini e dagli adolescenti sono la cefalea tensiva e l'emicrania. La prima può essere provocata da contrazioni dei muscoli del collo, delle spalle, del volto, con dolore di tipo continuo, non pulsante e non eccessivamente forte. Queste contrazioni a loro volta possono essere dovute a posizioni errate del corpo per esempio durante lo studio, o durante i giochi, a masticazione scorretta, oppure a stati di tensione e di ansia dovuti a difficoltà scolastiche, familiari, sociali. L'emicrania, invece, può presentarsi senz'aura o con aura. In quest'ultimo caso può essere accompagnata da disturbi visivi, difficoltà di movimento, nausea.

Cosa fare

Innanzitutto, non bisogna colpevolizzare il bambino o farlo preoccupare per come si sente. Anzi, occorre rassicurarlo che non è nulla di grave e che il dolore passerà in fretta. È importante cercare di capire i problemi all'origine del suo disturbo. A volte è sufficiente prestare un po' più di attenzione, aiutarlo nei compiti o ancora non sovraccaricarlo di impegni extra-scolastici.
Se la crisi dolorosa nasconde una causa psicologica, è necessario capire cosa fa soffrire così tanto un bambino da portarlo ad avere male alla testa. Non appena compaiono i primi sintomi è bene rivolgersi al pediatra che consiglierà la terapia più adatta in funzione dell'età e del tipo di disturbo descritto. 

L'ambiente in cui viviamo influisce fortemente sulla qualità della vita e sullo stato di salute. Alcune regole pratiche quindi possono essere utili per evitare o diminuire l'insorgere del mal di testa. Prima di tutto usare con moderazione i cibi e praticare sport. 
E ancora, da ricordare:

  • non soggiornare in ambienti con aria viziata
  • evitare una vita troppo frenetica
  • imparare a essere meno esigenti con se stessi e nel lavoro quotidiano
  • provare a limitare le proprie aspettative se si è spesso risentiti, ansiosi o delusi.

Gli attacchi di mal di testa non vanno sottovalutati. Se non vengono curati possono impedire il regolare svolgimento delle proprie attività.

Quando rivolgersi al medico

Se gli episodi di mal di testa diventano ricorrenti, è opportuno rivolgersi al medico, che va assolutamente consultato se il mal di testa:

  • è accompagnato da febbre o da vomito
  • è sorto in seguito a urti, percosse, cadute o insolazioni. In questi casi il dolore può essere assente al momento dell'incidente e presentarsi ore o addirittura giorni dopo l'accaduto
  • nonostante le cure, persiste oltre 3 giorni
  • si manifesta dopo aver assunto determinati farmaci
  • si presenta frequentemente, 2-3 volte al mese.