Disinfezione degli oggetti e degli alimenti

Disinfezione dei cibi, dell'acqua e di qualsiasi oggetto utilizziamo nella vita di tutti i giorni. Ma perché è così importante "disinfettare"? La disinfezione serve a distruggere i germi patogeni diffusi nell'ambiente, negli impianti e nelle attrezzature, quindi ad allontanare il pericolo di contrarre eventuali infezioni. "A rischio" di infezione sono soprattutto i bambini, gli anziani e i malati, che hanno le difese immunitarie più basse. Per questo, strutture come asili nido, scuole, ambienti domestici e ospedali necessitano di una buona disinfezione (anche se tutti gli ambienti hanno bisogno di una pulizia efficace e accurata). È indispensabile mantenere il più possibile un ambiente sano anche tra le mura di casa e per ottenerlo occorre partire da una buona pulizia. Primo passo importante è l'eliminazione della polvere, fonte di germi e batteri e ottimo habitat per gli acari che, come è noto, provocano fastidiose allergie. La disinfezione degli ambienti può avvenire attraverso due sistemi: mezzi fisici, per esempio acqua bollente, mezzi chimici, quindi i disinfettanti. La presenza dello sporco può rendere inefficace qualsiasi tipo di disinfezione quindi occorre sempre partire da una perfetta pulizia. La presenza di sostanze organiche, infatti, riduce enormemente l'efficacia del disinfettante, dunque deve essere eliminata.

La disinfezione degli alimenti
Mele, pere, uva, insalata, broccoli, peperoni e milioni di germi. Proprio così, la frutta e la verdura che acquistiamo nei supermercati o direttamente dai coltivatori sono "affollate" di questi microrganismi, veicoli di numerose infezioni. E non solo. Anche i pesticidi usati per questi prodotti rappresentano "un rischio" per la nostra salute. Secondo quanto afferma il rapporto "Pesticidi nel piatto 2004" curato da Legambiente, su un totale di 3.860 campioni di frutta analizzati, oltre il 50 per cento sono risultati contaminati da principi attivi adoperati in agricoltura.

Come possiamo allora difenderci da germi e pesticidi? La prima e fondamentale regola è quella di lavare accuratamente qualunque alimento fresco. Sulla loro superficie, infatti, rimangono sostanze dannose, come i microrganismi contenuti nei concimi organici e nell'acqua usata per l'irrigazione, i microbi presenti sulle mani di chi raccoglie e vende il prodotto, sui contenitori e sui veicoli utilizzati per conservarlo e per trasportarlo e, infine, la polvere. Per quanto riguarda la frutta, andrebbe privilegiata quella a buccia "dura", come mele e pere, perché l'agente chimico utilizzato per la coltivazione spesso non riesce a oltrepassare la barriera costituita appunto dal rivestimento esterno del frutto. Sarà quindi molto più agevole eliminare, almeno parzialmente, il rischio di ingerire queste sostanze, sbucciando la frutta. Tutta la frutta, prescindendo dalla tipologia e dalle caratteristiche, va comunque lavata con l'aggiunta di sostanze naturali come aceto e bicarbonato oppure disinfettanti specifici con potere antisettico (disponibili anche in compresse da far sciogliere in acqua). In questo modo si elimina fino al 99 per cento dei pesticidi presenti.

L'acqua
Quando è necessario disinfettare l'acqua? Per essere potabile, l'acqua deve presentare determinate caratteristiche:

  • fisiche, ossia il colore, l'odore, il sapore e la torpidità. L'acqua potabile, quindi, deve essere inodore, insapore, incolore e a bassissima torpidità
  • microbiologiche: l'acqua non deve contenere assolutamente microrganismi patogeni per l'uomo
  • chimiche: l'acqua deve contenere soltanto determinate quantità di sostanze chimiche, compatibili con la salute dell'uomo.

Ma quali sono i germi patogeni che possono trovarsi nell'acqua? In pratica si possono trovare tutti ibatteri patogeni. Poiché individuarli tutti non è possibile, quando si analizza un'acqua, si scelgono a campione i cosiddetti colibatteri, sempre presenti nelle feci umane. Essi si dividono in colibatteri totali e colibatteri fecali e, se non ci sono i primi, non si trovano neanche i secondi, per cui la ricerca di laboratorio è indirizzata alla ricerca dei colibatteri.
Prima di bere l'acqua è necessario, quindi, esaminarla per verificare che sia inodore, di sapore gradevole e incolore (se osservata in trasparenza attraverso una bottiglia). Il processo di potabilizzazione garantisce la produzione di un'acqua esente da sostanze tossiche, qualora non si conosca la provenienza dell'acqua e/o si nutrano dubbi sulla sua purità.

Esistono tre metodi per potabilizzare l'acqua:

  • bollitura (almeno 5 minuti), che rende inattivi i germi patogeni
  • disinfezione, attraverso la quale si eliminano dall'acqua le quantità nocive di germi patogeni: effettuata mediante derivati del cloro e ozono, infatti, consente di produrre acqua potabile purificata dai microrganismi patogeni e contenente una minima quantità di microrganismi innocui per la salute
  • filtrazione

Generalmente è sufficiente utilizzare uno dei tre metodi indicati per ottenere una disinfezione sicura e senza pericoli, ma, in presenza di acqua torbida, si può disinfettare l'acqua e in seguito filtrarla, per una maggiore sicurezza. La disinfezione degli oggetti Nella vita di tutti i giorni veniamo a contatto con una miriade di oggetti "potenziali" veicoli di infezioni, dagli alimenti alle stoviglie, dai giocattoli ai piani di lavoro. Ma come evitare la diffusione di germi e batteri? Innanzitutto con la pulizia e la disinfezione, utili soprattutto quando si ha a che fare con tettarelle, biberon e ciucci. Ma non solo! La disinfezione è molto importante anche in ambito ospedaliero per un'accurata pulizia e protezione di apparecchiature mediche e di strumenti chirurgici.

Gli oggetti del neonato
Tettarelle, biberon, ciucci, giocattoli e ancora, tutto il necessario per preparare la pappa al lattante hanno bisogno di una buona disinfezione. È bene lavare accuratamente tutto quello che viene utilizzato per il neonato con un disinfettante a base di ipoclorito di sodio (disponibile anche in compresse da sciogliere in acqua).

Per una sterilizzazione ottimale sarà sufficiente:

  • lavare accuratamente gli oggetti da sterilizzare: se si tratta di biberon e tettarelle assicurarsi di rimuovere prima ogni traccia di latte strofinando la tettarella all'interno e all'esterno con sale
  • preparare la soluzione disinfettante diluendo 20 ml di prodotto ogni litro d'acqua (un cucchiaio da minestra)
  • immergere nella soluzione tutto quanto si adopera per preparare il pasto del lattante o i giocattoli o i biberon con le tettarelle
  • lasciare agire il disinfettante per circa 15 minuti e risciacquare tutto il materiale con abbondante acqua potabile
  • lavare bene le mani prima di toccare gli oggetti disinfettati.

In questo modo verrà assicurata una buona disinfezione degli oggetti utilizzati, per la tranquillità di mamma e bambino.