Mal di orecchio

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L'orecchio è un organo molto delicato che ci permette di sentire e che regola anche il senso dell'equilibrio. Primavera e autunno sono stagioni pericolose per le nostre orecchie. Uno sbalzo di temperatura o il classico colpo d'aria possono provocare un raffreddamento e dolore. E poi, fastidiosi ronzii, fischi, fino a perdere temporaneamente l'udito. Ma basta anche una nuotata in acque contaminate per far comparire un'otite esterna (il cosiddetto orecchio del nuotatore). L'orecchio (soprattutto il padiglione auricolare), poi, può essere coinvolto in eventi traumatici, che possono provocare anche contusioni. Tra i più comuni mal d'orecchio ci sono l'otite esterna e l'otite media. L'otite esterna è l'infiammazione del condotto uditivo esterno, ossia del canale che porta verso il timpano i suoni raccolti dal padiglione auricolare. I sintomi più comuni dell'otite esterna sono fastidio, prurito o dolore all'orecchio: in alcuni casi il dolore auricolare (il termine esatto è otalgia) è molto intenso e può aumentare durante la masticazione (il condotto uditivo esterno è molto vicino all'articolazione della mandibola) o quando si preme con le dita o si esercita una sollecitazione sul padiglione auricolare. L'otite media, invece, è l'infiammazione dell'orecchio medio, ossia della cavità timpanica o cassa del timpano che contiene la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa). È una malattia tipica dell'infanzia, particolarmente frequente tra i 3 mesi e i 3 anni: quasi tutti i bambini ne soffrono almeno una volta prima di iniziare a frequentare la scuola elementare. Come tutte le infiammazioni, l'otite media può essere acuta, quindi manifestarsi improvvisamente per poi scomparire più o meno rapidamente senza lasciare alcun segno, ma può anche diventare cronica, con fasi alterne di minore o maggiore gravità.

Otite e dintorni

Mal d'orecchio, sordità, fischi e ronzii, prurito: sono i sintomi tipici dell'otite. Ad essi possono associarsi la febbre, i brividi di freddo, la nausea, il vomito e la diarrea. L'otite è un'infiammazione dovuta a un'infezione dell'orecchio esterno o dell'orecchio medio. Un'infiammazione della gola e l'ostruzione del naso, come accade quando siamo raffreddati, può far aumentare la pressione sulla membrana del timpano, anche se non c'è un'infezione, determinando così dolore alle orecchie.

Otite esterna
La presenza di germi nell'orecchio medio è la responsabile dell'otite vera e propria, che si può manifestare con febbre anche elevata e dolore pulsante. In alcuni casi l'infezione presente nell'orecchio medio può determinare la produzione di pus che può provocare una rottura spontanea della membrana del timpano. Una condizione che si verifica soprattutto quando si nuota in acque inquinate. Per prevenire la comparsa dell'otite esterna, quindi, è importante asciugarsi bene le orecchie ed utilizzare gli appositi tappi quando ci si immerge. Talvolta l'otite esterna può essere collegata all'otite media o ad infezioni delle vie respiratorie superiori, mentre la presenza di umidità può costituire il luogo ideale per la proliferazione dei funghi e può predisporre l'organo all'infezione fungina. Anche i traumi dovuti, per esempio, all'inserimento di oggetti estranei nell'orecchio, come i bastoncini di cotone per effettuare la pulizia, possono causare l'otite esterna.

Otite media
È l'infiammazione dell'orecchio medio, posto immediatamente dopo la membrana timpanica. Può essere provocata da batteri o virus. Si può formare pus, accompagnato da dolore, aumento della pressione e infiammazione. La membrana timpanica si gonfia e si arrossa e non vibra più come prima, causando una temporanea perdita d'udito.

L'otite media si presenta spesso associata ad un'infezione delle vie aeree superiori; sono soprattutto i bambini ad esserne colpiti perché la tromba d'Eustachio del loro orecchio è più breve di quella degli adulti e può essere un perfetto ricettacolo per batteri e virus.

Sintomi tipici sono l'irritabilità e la difficoltà nel mangiare e nel dormire, il mal d'orecchio, l'aumentata pressione sanguigna nell'organo e la perdita di udito. Ad essi possono associarsi febbre, tosse e naso che cola. Nei casi più gravi la pressione sanguigna può essere così forte da provocare la rottura della membrana timpanica. Le persone più a rischio di contrarre otite media sono quelle con sindrome di Down o i soggetti allergici, i maschi più delle donne.
La prevenzione dell'otite media si basa essenzialmente sulla riduzione del rischio di contrarre infezioni alle vie aeree superiori (spesso associate a questa condizione).

Orecchio del nuotatore e altri tipi di mal di orecchio

Labirintite

È l'infiammazione del labirinto, dovuta spesso all'azione di batteri che si diffondono attraverso il sangue, il sistema nervoso o per contiguità da una otite.

Nella forma cronica i sintomi sono:

  • vertigini
  • riduzione o perdita dell'udito.

Le vertigini derivano da una malattia dei canali semicircolari che fanno parte dell'orecchio interno.
Gli sbandamenti sono spesso dovuti allo zoppicamento dell'arteria vertebrale, stretta fra le prime vertebre cervicali per cui il sangue non affluisce bene al cervelletto. In molti casi l'irritazione è dovuta ad una insofferenza per alcuni cibi che irritano l'orecchio medio. Questi cibi quindi vanno evitati finché non spariscono le vertigini e i vari malesseri conseguenti alla labirintite. Solo così sarà possibile eliminare completamente ogni infiammazione presente.
In alcuni casi, non molto rari, la labirintite è dovuta ad un eccesso di igiene: la guarigione completa si può ottenere al massimo in un mese.

I bambini ed il mal di orecchio

Il pianto e l'inappetenza nei lattanti sono due segnali importanti che indicano la presenza del mal d'orecchio. Un altro indicatore è una risposta vivace alla pressione sul trago (la prominenza che copre il condotto uditivo esterno). Nel bambino più grande e nell'adulto l'otalgia si presenta come dolore acuto e insistente, che si accentua con la deglutizione, la masticazione, i movimenti del capo e la posizione sdraiata. Un dato importante, da riferire eventualmente al medico, è la presenza di fischi illusori ma fastidiosi e/o di vertigini. Nel bambino l'otalgia è molto comune ed è una delle cause più frequenti di pianto prolungato ed inconsolabile soprattutto notturno. È abbastanza frequente come conseguenza di un raffreddore per la temporanea ostruzione del canale che collega l'orecchio alla gola (tuba di Eustachio) da parte del muco. Ma può anche nascondere una otite vera e propria.

Sarà otite?
In molti casi il mal d'orecchio può essere dovuto ad un'otite media, ossia un'infezione che interessa la parte di orecchio al di là del timpano. Le otiti medie sono spesso complicanze di raffreddori comuni ma non sono, come questi, contagiose.

Nei bambini sotto i 2 anni, l'otite media può presentarsi con:

  • febbre
  • pianto frequente
  • irritabilità
  • sonno agitato
  • feci molli o diarroiche.

La febbre non è sempre presente soprattutto nei bambini più grandi. Uno dei principali mezzi di prevenzione è rappresentato dalla "ginnastica tubarica", con esercizi di base per allenare la muscolatura dell'orecchio medio, che possono essere praticati quotidianamente. Ecco alcuni esempi:

  • spostamento in laterale, in avanti e indietro della mandibola
  • gonfiare le gote con la maggiore quantità di aria possibile
  • spinta in avanti della lingua fino a toccare il mento
  • esercizi di deglutizione.

Consigli pratici sul mal di orecchio nel bambino e stili di vita

La visita dall'otorino

Se l'otite si ripete nel tempo (25 per cento dei casi) e se si associa ad altri sintomi come la febbre è opportuno consultare un otorinolaringoiatra, che dapprima eseguirà un semplice esame dell'udito: se questo rivela qualche anomalia proseguirà con altri accertamenti. La diagnosi di otite esterna viene effettuata già dopo che l'esame fisico ha rilevato gonfiore e rossore dell'organo. Il canale uditivo può apparire come colpito da eczema e la palpazione dell'orecchio esterno accresce il dolore. Se l'uso di un otoscopio si rivela difficoltoso, il medico potrà raccogliere il materiale che fuoriesce dall'orecchio e farne fare una coltura per scoprire quali batteri o funghi hanno provocato l'otite.Anche l'otite esterna, pur essendo meno preoccupante deve essere valutata dal medico, soprattutto per individuare possibili infezioni micotiche che necessitano di specifico trattamento. 

Trattamento

Il mal d'orecchio può essere curato mediante farmaci di automedicazione, per esempio preparati analgesici o anestetici locali (gocce) oppure mediante antinfiammatori per bocca. In assenza di un adeguato trattamento, si possono presentare alcune complicazioni.

Per l'otite media è necessaria la terapia antibiotica, secondo le prescrizioni del medico. In attesa della visita, si può alleviare il dolore instillando nell'orecchio alcune gocce di medicinali a base di anestetici (3-4 gocce, più volte al giorno). Per l'otite esterna il medico prescrive di solito antalgici contro il dolore e antibiotici contro l'infezione.

Se il mal d'orecchio si accompagna ad altri disturbi tipici del raffreddore, per esempio naso chiuso e difficoltà di respirazione, può essere più utile instillare nel naso gocce contenenti vasocostrittori che decongestionano l'imbocco del canale auricolare, riducendo il dolore. 
Antinfiammatori ed antidolorifici per bocca, infine, vanno usati qualora si verifichi emissione abbondante di muco e pus o sangue dal canale uditivo, segno di possibile sopravvenuta perforazione del timpano. La cura per la labirintite è, secondo i casi, medica o chirurgica.