Disturbi di stagione: i consigli degli esperti per affrontarli al meglio

Calano bruscamente le temperature e sono già centinaia di migliaia gli italiani che devono fare i conti con sindromi parainfluenzali, come mal di gola, sinusiti e otiti: sono i cosiddetti "disturbi non differibili" di natura infiammatoria, spesso accompagnati da dolore e stati febbrili, che causano un aumento del 20% nelle visite ambulatoriali del medico di medicina generale. Importante seguire sempre le raccomandazioni del dottore o del farmacista, per evitare di incorrere in errori che possono creare problemi di sovradosaggio dei medicinali o vanificare l'efficacia delle terapie. 

Faringiti, laringiti, sinusiti, ma anche otiti richiedono un pronto intervento, soprattutto quando interessano persone fragili, come gli anziani o chi soffre di una patologia cronica.
Qual è il modo più opportuno ed efficace per gestire questi malanni di stagione, in completa sicurezza?
"La grande maggioranza di questi disturbi ha causa virale e, quindi, non necessita di un'antibioticoterapia", spiega Pierangelo Lora Aprile, Segretario Scientifico Nazionale e Responsabile Area Dolore e Cure Palliative della Società Italiana di Medicina Generale. "Avendo come elemento in comune l'infiammazione, unita spesso a dolore e a uno stato febbrile, la cura migliore per affrontarli prevede l'assunzione di un antinfiammatorio non steroideo (FANS), tra quelli più tollerati, e di un medicinale antalgico ad azione centrale".

In ogni caso, la buona prassi è di non trascurare i sintomi stagionali ma trattarli in maniera tempestiva, senza aspettare. Non devono essere sottovalutati, in primis nel paziente più fragile, come l'anziano, perché possono essere l'anticamera di complicanze inaspettate, tipo la polmonite, ma vanno attentamente considerati anche nel soggetto adulto, perché non è corretto lasciare che delle condizioni patologiche di questo tipo possano evolvere e peggiorare.

Spesso, però, nell'affrontare questi malanni stagionali, il paziente ricorre a cure "fai da te", senza seguire il parere e le raccomandazioni del proprio medico di famiglia o del farmacista, incorrendo in errori che possono causare anche serie conseguenze.
"Uno degli sbagli più comuni, a cui cerchiamo di porre rimedio con il nostro consiglio - interviene Eugenio Leopardi, Presidente UTIFAR (Unione Tecnica Italiana Farmacisti) - è quello di usare per troppo tempo alcuni spray per risolvere problemi di congestione nasale, in quanto un loro impiego prolungato può irritare o danneggiare le mucose e rendere cronico quindi il sintomo. Raccomandiamo anche di non prendere antistaminici dopo un pranzo o una cena abbondanti o prima di affrontare un viaggio, in quanto possono provocare sonnolenza. Ciò a cui, però, prestiamo maggiore attenzione noi farmacisti è far capire alle persone che il disturbo non si cura più velocemente, aumentando il dosaggio o il numero di somministrazioni di un dato medicinale: il farmaco fa effetto per come è stato studiato e seguendo la giusta posologia. Altro errore molto frequente è quello di abbinare due prodotti con nomi differenti ma che contengono lo stesso principio attivo, creando in questo modo episodi di sovradosaggio: evenienza che, a volte, anche per il farmacista è difficile scongiurare, nel caso in cui il paziente abbia già in casa uno dei due farmaci".